Pignoletto DOC Metodo Ancestrale “Senzatempo” Righi
Nella storia del Pignoletto, oggi Grechetto Gentile in ossequio alle sue origini derivate dalla grande famiglia dei “greci”, la produzione di vini frizzanti è recente e fortemente legata alla diffusione di tale vitigno sui colli bolognesi nonché all’importante ampliamento dell’area di coltivazione al modenese, a cui anche Cantine Riunite & CIV ha contribuito in maniera considerevole.
Il Pignoletto ha una struttura assai equilibrata, sostenuta da una buona componente fenolica, che si manifesta con colorazioni da gialle paglierine fino a dorate nelle aree meno fertili. Per la produzione di basi da rifermentare, in particolare per quelle destinate all’elaborazione tradizionale con rifermentazione in bottiglia, è necessario prediligere le uve di vigneti ben equilibrati, con forme in parete su cordone permanente, provenienti da ambienti più freschi.
Con tali avvertenze si preserva la fondamentale acidità malica, non eccessiva ma presente, accompagnata da una vinificazione in bianco con macerazione a freddo delle bucce, allo scopo di enfatizzare l’estrazione della componente fruttata.
La prima fermentazione deve avvenire a temperature controllate e in condizioni di massima protezione dall’ossigeno, allo scopo di evitare i fenomeni di ossidazione del vino, ancor più evidenti in bottiglia. La rifermentazione in bottiglie sistemate in cataste avviene a inizio primavera, prima che le temperature divengano troppo miti, e dura all’incirca un mese; trascorso tale periodo, le bottiglie vengono poste in piedi per la successiva fase di maturazione. Nel caso di un vino frizzante, è buona norma anticipare maggiormente il consumo del vino stesso per evitare le evoluzioni negative della componente aromatica legata al vitigno, il quale si connota già per una buona struttura e, quindi, non abbisogna di lunghi tempi di maturazione.
Il vino finito presenta una preponderante parte aromatica, nella quale gioca un ruolo fondamentale anche l’espressione fruttata di mela e pera mature, appena coperta dalle sensazioni scaturite dal lievito che, nelle preparazioni a minor tempo di maturazione, accentuano i sentori di albicocca. Nelle maturazioni in bottiglia più avanzate, emergono l’eleganza della crosta di pane e alcuni sentori speziati, che accentuano la complessità della bevuta. In bocca, la struttura è sicuramente importante: la freschezza è attenuata da un retrogusto leggermente amaro, in linea con il carattere del vitigno, ma meno accentuato grazie alla morbidezza conferita dai lieviti.
Questo è il Pignoletto Righi Metodo Ancestrale “Senzatempo”.